Sono 6000 circa i disoccupati mesagnesi

Disoccupati MesagnesiMESAGNE – Sono 6006 i disoccupati mesagnesi, che in termini percentuali corrispondono al 32.77%della popolazione attiva che è di 18.328 abitanti.   Era il 2011 quando Mesagnesera aveva analizzato i dati dell’ Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi, per monitorare la disoccupazione a Mesagne e nella Provincia. In quell’occasione furono registrati circa 5000 disoccupati questo vuol dire che in circa due anni si è  avuto un aumento di almeno 1000 persone senza lavoro. Una situazione che continua a peggiorare a causa del settore commerciale che registra una vera e propria crisi, causata anche dalle grandi multinazionali che hanno stravolto il mercato del lavoro della provincia. Inoltre le aziende non hanno molte speranze per il futuro e preferiscono non assumere o non aprire nuovi concorsi. I disoccupati della provincia di Brindisi sono 79.031 su una popolazione attiva di 266.742, il che vuol dire che circa 3 persone su 10 restano a casa. Molti dei disoccupati della provincia sono Donne, circa 44.703, il restante dei 79mila senza lavoro sono uomini. Nella classifica dei comuni il peggiore è San Pancrazio Salentino con un tasso di disoccupazione percentuale del 34,81%. Quindi seguono Torchiarolo (33,49%), Brindisi (33,14%). Mesagne si posiziona come la quarta peggiore città per tasso di disoccupazione con il 33,77% cioè tre punti percentuali al di sopra della media. Seguono Francavilla Fontana (32,43%), Ceglie Messapica (31,63%), Latiano (31,11%), San Pietro Vernotico (30,05%). Le migliori al di sotto della media sono Torre Santa Susanna (25,47%), Cisternino (25,34%); Sul podio dei paesi che stanno “meno peggio” Carovigno (24,14%), San Michele Salentino (24,12%) e la migliore Fasano con il 23,92% ben 6 punti percentuali al di sotto della media. Tra le fasce più colpite dalla disoccupazione ci sono quelle delle persone tra i 45 e i 61 anni. Soffrono anche le persone tra i 30 e i 34 anni e sopratutto quelli al di sopra dei 55 anni. Da considerare però è lo sviluppo del nostro potenziale storico-turistico che potrebbe darci nuove possibilità di impiego sia in termini economici sia in termini di risorse umane. La Provincia di Brindisi, nonostante tutto, è una provincia viva con delle aziende e dei lavoratori eccellenti e aspetta solo nuovi investitori nella speranza che possano scommettere sull’instancabile manodopera salentina. Particolare attenzione dovrebbe essere portata anche alle nostre vocazioni agricole, i prodotti tipici, sviluppare nuove forme aziendali come delle cooperative serie e capaci potrebbero essere una forte idea di rilancio per tutto il Salento. (pubblicato su www.mesagnesera.it)[banner size=”468X60″]